venerdì, gennaio 20, 2006

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Un saluto a Wilson Pickett, voce dell’anima…

Anonimo ha detto...

mi associo al saluto per il
caro Wilson, per sempre soul

Anonimo ha detto...

Ho acquistato l'ultimo disco degli
strokes e lo trovo bellissimo.Hanno
creato un suono geniale che fonde in un unico muro sonoro velvet/clash/nirvana.Ho 45 anni e il rock'n'roll degli strokes mi fa sentire come se ne avessi 20.Navigando sulla rete e sfogliando le riviste piu' "alternative" italiane ho notato lo scatenarsi di una gara diretta a fare la recensione/stroncatura piu'autorevole.Questo andazzo sta diventando sempre piu' insopportabile.Tutti a rincorrere l'ultimo artista che si muova nell'ambito dell'elettronica minimale,del folk alternativo,del finto progressive ecct.....Per quanto mi riguarda vale ancora quella vecchia frase che diceva: "the rock'n'roll never die",con buona pace di gente come Cristian Zingales (è l'elettronica il rock'n'roll del 2000) e Stefano Isidoro Bianchi.

Anonimo ha detto...

Personalmente non ho nulla contro gli Strokes, e concordo pienamente con te sul fatto che molti critici e molte riviste non fanno altro che rincorrere l’album o l’artista più “cool” e “minimalista” del momento (giusto per essere i primi e gli unici ad averne parlato). ML non ambisce assolutamente a questo tipo di giornalismo musicale che spesso e volentieri si riduce soltanto ad una forma di onanismo (del magazine o del singolo recensore). Inoltre, ML non “stronca” ma parla (pardon, scrive) solo di “musica buona” qualsiasi essa sia (blues, rock, pop, jazz, elettronica, hip-hop e relativi sottogeneri …). E poi, cosa fondamentale, noi di ML i dischi li ascoltiamo per davvero. Consentitemi la provocazione: ho l’impressione che molti facciano una recensione dopo aver ascoltato un disco una “sola volta” e, finanche, in modalità “random”. In siffatte condizioni accade, il più delle volte, che un suono normale (diciamo, convenzionale) sia preso come banale mentre un rumore di una padella percossa o di una lavatrice in funzione (registrato da “My Mother Roots”) venga considerato invece innovativo se non addirittura “geniale”. Torniamo al punto quindi…personalmente, in un dato momento del giorno o della vita, posso preferire un genere meno immediato piuttosto che certe sonorità classiche ma, credetemi, è solamente un fatto di stato d’animo…nient’altro. In definitiva: viva il rock’n’roll; viva gli Strokes; viva le riviste musicali vere (quelle oneste e senza orpelli insomma). Buona Musica mio caro solito ignoto.

Anonimo ha detto...

mi si chiede un breve commento come direttore del Mucchio. personalmente trovo il disco degli strokes bello anche se forse preferisco le cose precedenti. ciò non toglie che abbiamo parlato bene del disco e nel numero di febbraio ci sono 5 pagine. e non certo perchè sono di moda, altrimenti li avremmo messi in copertina. dove invece c'è il film su johnny Cash. credo che in tanti anni abbiamo dimostrato la nostra serietà nel presentare dei dischi. spesso e volentieri rimandiamo di un mese la recensione proprio per non correre il rischio di cose raffazzonate. però mi rendo conto che non tutti i miei colleghi si comportano in questo modo. ciò non toglie che a volte capita che le case discografiche ti costringano a un solo ascolto, anche frettoloso, quando non puoi fare proprio a meno di non parlarne. purtroppo devi a volte anche correre dietro alla concorrenza perchè succede che se tu arrivi un mese dopo ci sono dei lettori che si lamentano del tuo ritardo. insomma si tiene a volte il piede in due scarpe. come mucchio posso comunque garantire che non siamo trendy, non andiamo appresso alle mode e cerchiamo di essere il più onesti possibili anche perchè alla terza fregatura perdi il lettore. saluti max stefani

Anonimo ha detto...

Martedì 14 febbraio ’06 alla Cantina Mediterraneo di Frosinone è stata la volta dei Franklin Delano. Un’ora buona di canzoni decisamente “vive”, a cavallo tra psichedelia, folk, noise ed interessanti variazioni pop. Finalmente un San Valentino intimo ed intenso. Vivaddio! Giovedì 16 febbraio invece mi dirigerò al “Circolo degli Artisti” di Roma per vedere ed ascoltare la band di Glen Johnson (Piano Magic). Staremo a vedere…
Cosa sto ascoltando in auto? Allora: Melting In The Dark (1995) di Steve Wynn, l’omonimo (1969) dei Velvet Underground ed Hellequin Song (2006) di Cesare Basile. Voi?

Anonimo ha detto...

Io sto ascoltando (non in macchina, ma in negozio):
PIANO MAGIC. Son De Mar.
CAMPBELL + LANEGAN. Ballad Of The Broken Seas.
THE ELECTED. Sun, Sun, Sun.
-nordovest

Anonimo ha detto...

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